In data 26 novembre 2020, alla presenza dei Segretari Generali delle Organizzazioni Datoriali e di CGIL, CISL e UIL, la CNA ha sottoscritto l’Accordo Interconfederale attuativo delle Linee Guida per la riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sindacali del 23 novembre 2016.
Il settore dell’artigianato e della piccola impresa, rappresenta una delle parti più rilevanti dell’intero tessuto produttivo italiano, oltre che una componente fondamentale del nostro sistema di relazioni industriali.
L’accordo è estremamente importante per la nostra Confederazione e per tutto il nostro sistema di rappresentanza dell’artigianato e della piccola impresa. Giunto al termine di un lungo negoziato, esso non solo rafforza le relazioni sindacali nel comparto ma evidenzia il ruolo indispensabile delle Parti Sociali per la tenuta di tutto il sistema produttivo in questa fase di grande complessità ed offre ad esso risposte certe su elementi fondamentali per la vita delle imprese e dei lavoratori. Nato con l’obiettivo di ammodernare le relazioni sindacali, il sistema contrattuale e la bilateralità, l’accordo è volto a sostenere fattivamente il miglioramento della competitività delle imprese, anche mediante l’incremento della loro produttività e il miglioramento della occupabilità.
Nell’intesa non si ritrova la classica contrapposizione tra l’interesse datoriale e quello dei lavoratori, essendo gli stessi datori piccoli imprenditori esposti personalmente alle fluttuazioni del mercato. L’accordo  si pone un obiettivo molto alto: dare piena applicazione alle Linee Guida del 2016 per realizzare un sistema di relazioni industriali partecipativo capace di anticipare le trasformazioni che saranno necessarie nel prossimo futuro, tutelando, al contempo, il lavoro attraverso un rinnovato sistema di bilateralità. Il momento emergenziale che stiamo affrontando richiede l’adozione di scelte e di azioni il più possibile condivise. Tale unità d’intenti si caratterizza nell’agire delle Parti Sociali a tutti i livelli, per sostenere la vita delle piccole imprese e dell’artigianato, promuovere il valore del lavoro come risorsa strategica, con regole chiare e moderne, in grado di dare risposte certe e rapide alle mutate esigenze di imprese e lavoratori.
La prima innovazione è rappresentata dalla razionalizzazione del sistema contrattuale. In vista della tornata contrattuale 2019-2022, si passerà dai 14 CCNL attualmente presenti a 4 CCNL d’area. Nello specifico:
AREA CONTRATTUALE MANIFATTURIERO
Meccanica, Legno-Lapidei, Tessile Moda – Chimica Ceramica, Alimentari – Panificazione;
AREA CONTRATTUALE SERVIZI ALLE PERSONE ED ALLE IMPRESE
Comunicazione, Servizi di pulizia, Acconciatura ed Estetica, Cineaudiovisivo;
AREA CONTRATTUALE AUTOTRASPORTO
logistica, Trasporto merci, Spedizioni, Noleggio bus
AREA CONTRATTUALE EDILIZIA
Edilizia

All’interno delle aree contrattuali come sopra individuate, permangono i singoli CCNL per tutte le imprese e lavoratori, rientranti nei campi di applicazione specifici.
Ciascun Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di Area sarà così composto:
• Parte Comune – Area Contrattuale
• Parte Specifica
Sono confermati i due livelli di contrattazione di pari cogenza e inscindibili tra loro:
– quello Nazionale, Interconfederale e categoriale e quello di secondo livello, Interconfederale Regionale, e categoriale.
– Con riferimento al trattamento economico le Parti Sociali hanno convenuto di adottare l’IPCA, depurato dai prezzi dei prodotti energetici, come parametro di riferimento per stabilire l’incremento dei minimi contrattuali. Oltre al predetto parametro in sede di rinnovo dei singoli CCNL verrà preso in considerazione anche l’andamento specifico di settore.
– In merito ai settori scoperti è stato assunto l’impegno ad individuare soluzioni adeguate a fornire una copertura contrattuale ai medesimi nel corso della tornata contrattuale 2019-2022.
Quanto disegnato dalle parti sociali nell’accordo interconfederale mostra chiaramente la volontà di porre al centro del sistema di relazioni industriali dell’artigianato e della piccola impresa un sistema contrattuale basato su due livelli di pari cogenza e nel quale sia altamente valorizzato il livello territoriale/aziendale.
Infine, è necessario sottolineare ancora una volta, la scelta delle Parti Sociali di investire nel welfare di bilateralità. Un sistema di bilateralità identitaria del nostro comparto a matrice contrattuale che dovrà essere in grado di accompagnare le nostre imprese nelle sfide del futuro.