“Appalti pubblici. L’Everest delle piccole imprese”, un titolo certamente azzeccato, quello scelto quest’anno per l’Osservatorio Burocrazia CNA, uno studio accurato e ricco di spunti presentato con Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo.
Semplificare in Italia è difficile e per un artigiano, micro o piccola impresa che voglia partecipare a una gara d’appalto poi, è ancora più complicato, come emerge dall’attenta fotografia scattata dagli esperti CNA dell’osservatorio, passando al setaccio 6.000 bandi pubblicati dal 2018 al 2021 dalla pubblicazione all’assegnazione, per affidare lavori su tre settori: edifici scolastici, strade e piste ciclabili e alloggi popolari. Tra questi bandi analizzati ci sono anche quelli del Comune e Provincia di Ravenna, Unione dei Comuni della Romagna Faentina ed ACER Ravenna, l’azienda che si occupa appunto di alloggi popolari nella nostra provincia.
La situazione a livello nazionale è a dir poco tragica ed in una incertezza continua: in appena 6 anni, dal 2016 ad oggi, sono state apportate 813 modifiche – una ogni due giorni e mezzo – al codice degli appalti, attraverso 45 decreti ministeriali e 17 linee guida ANAC. Il risultato? Città che vai, procedura che trovi con 36.000 stazioni appaltanti che in Italia si comportano diversamente. Solo il 18% dei bandi prevede la suddivisione in lotti che faciliterebbe la partecipazione delle imprese del territorio ed 1 su 5 motiva la scelta, appena 3 su 10 le stazioni appaltanti che garantiscono la piena trasparenza delle informazioni di gara, mentre 4 su 10 non pubblicano alcun dato sull’esito della gara stessa. Ancora il 30% dei bandi si svolge in forma cartacea ed alcuni, alla faccia della semplificazione, hanno addirittura fino a 150 allegati.
Una situazione che attanaglia un settore, quello degli appalti, che impegna 500mila imprese di costruzioni, per il 95% micro e piccole dimensioni che impiegano oltre 845mila addetti. Nonostante questo peso, il mercato resta una prerogativa delle imprese di grandi dimensioni. Solo una fetta pari al 17% della torta degli appalti pubblici è potenzialmente accessibile alle piccole che, messe insieme, riescono in realtà ad aggiudicarsi meno del 5% del valore complessivo del mercato.
“Mi fido delle imprese private e degli artigiani”- ha esordito il Ministro Matteo Salvini– che così risponde alle critiche di eccessiva sburocratizzazione e ridimensionamento del ruolo dell’Anac. “Nel nuovo codice non ci sarà il “no punto”, ma il “no, ma[…]”. “Abbiamo previsto un taglio dei tempi autorizzativi, il principio del silenzio assenso e procedure parallele per l’autorizzazione”. Rispondendo alle sollecitazioni della CNA, Salvini ha dichiarato: “Sul sottosoglia abbiamo previsto anche il principio della rotazione, per permettere a più imprese di partecipare”.
“La resistenza e la resilienza dell’Italia è possibile grazie al contributo delle PMI” ha ricordato il Presidente Nazionale CNA Costantini, rivolgendosi al Ministro Salvini. “Se da un lato abbiamo aspettative altissime sul PNRR, dobbiamo però fare i conti con il timore che emerge dai numeri evidenziati da questo studio”. Tra le proposte, Costantini pone l’accento sui consorzi artigiani chiedendo al Ministro Salvini di “non equipararli ai consorzi stabili. È fondamentale – sottolinea – per garantire la partecipazione a artigiani e piccole imprese”. Infine, la Soa: “ricordo un numero: su 500mila imprese, solo 23mila sono quelle che hanno l’attestazione. Se posta come condizione imprescindibile per svolgere i lavori agevolati dai bonus, si creerebbe un problema oggettivo” ha osservato infine.
Le richieste CNA al Ministro
- CERTEZZA DELLE FONTI NEL NUOVO CODICE
- SEMPLIFICAZIONE DEL REGIME DEGLI APPALTI SOTTO SOGLIA
- RISERVA OBBLIGATORIA IN FAVORE DELLE PICCOLE IMPRESE SUL MODELLO FRANCESE
- INTRODUZIONE DELL’AMBASCIATORE DELLE PICCOLE IMPRESE NEGLI APPALTI ALL’INTERNO DELLE STAZIONI APPALTANTI
- PIENA DIGITALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PER RIDURRE GLI ONERI RICHIESTI ALLE IMPRESE
- TRASPARENZA DEI DATI E GARE
- QUALIFICAZIONE E MAGGIOR PROFESSIONALITA’ DELLE STAZIONI APPALTANTI E DEGLI OPERATORI ECONOMICI
- FAVORIRE FORME AGGREGATE TRA IMPRESE E DEI CONSORZI
- PROPORZIONALITÀ DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI (CAM)
- CABINA DI REGIA PER MONITORARE L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA