Caro energia, aumenti di costi dei servizi a causa dell’inflazione, prezzi dei lavori lievitati, fondi compensativi statali incerti stanno creando più di un grattacapo ai primi cittadini della provincia di Ravenna, che di fatto hanno utilizzato quasi tutti la proroga temporale al 31 marzo per l’approvazione dei bilanci previsionali 2023, andando in esercizio provvisorio. Problematiche nella quadratura della gestione corrente, ovvero le spese ordinarie per servizi, personale, utenze ecc., ma anche nei piani d’investimento, in quanto il rincaro dei prezzi dei materiali sta provocando la revisione obbligata degli stanziamenti per opere pubbliche e lavori, con scelte drastiche di riduzione del numero degli interventi. Un contesto che a molti appare paradossale ed in parte lo è, vista la mole incredibile di risorse già stanziate e deliberate per i comuni della provincia con il PNRR: oltre 459 milioni di euro complessivi. La parte del leone la fa Ravenna ed in particolare l’ambito portuale, che ha visto l’assegnazione di 284,042 milioni di euro che corrispondono a 2.210,66€ pro capite a cittadino ravennate; segue con ampio distacco Faenza con 33,79 milioni, Bagnacavallo con 25,05 milioni, Lugo con 24,69 milioni, la Provincia con 23,17 milioni, Cotignola con 20,80 milioni, Cervia con 17,6 milioni.
Le richieste della CNA
Nell’attuale situazione economica nazionale le imprese rischiano quindi di arrestare la crescita, subendo così con ancor più forza l’aumento dei costi energetici, dei materiali e servizi ed in generale le conseguenze di un 2023 che si preannuncia vicino alla recessione. Per questo la nostra associazione chiede ai Comuni di prestare attenzione alle imprese, evitando bandi a pioggia con contributi spesso simbolici, puntando con decisione sul finanziamento dei consorzi fidi per l’abbattimento dei tassi d’interesse che negli anni ha generato risultati importanti e che ora con i tassi d’interesse crescenti (intorno al 3,4%) sta diventando un intervento cogente. Così come chiediamo attenzione particolare a non aumentare le aliquote IMU sui capannoni e stabilimenti produttivi, prestare attenzione alle Tariffe TARI cercando anzi di curare la manutenzione delle aree artigianali e produttive, a Ravenna in particolare nella zona Bassette, a Lugo ed a Cervia nell’area di Montaletto. Così come si chiede di sostenere, sfruttando anche i finanziamenti della nuova legge regionale, gli studi di fattibilità per la nascita di Comunità Energetiche presso le aree produttive, così da poter accelerare un percorso di risparmio energetico e transizione che in parte già alcune aziende stanno portando avanti.