Semplificazione della presentazione delle pratiche grazie ad una nuova Legge Regionale

 

Con la Legge Regionale del 29 dicembre 2020 numero 14, entrata in vigore lo scorso 13 gennaio, la Regione Emilia-Romagna ha inteso rispondere all’esigenza di semplificazione, accelerazione e certezza dei tempi amministrativi delle pratiche edilizie, per favorire innanzitutto l’avvio degli interventi che beneficiano del Superbonus 110%. Inoltre, le nuove disposizioni rendono più agevole la realizzazione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente e, in tal modo, favoriscono la riqualificazione edilizia e la rigenerazione urbana che costituiscono uno degli obiettivi primari della Legge Urbanistica regionale.

Le nuove disposizioni normative costituiscono una complessiva messa a punto della disciplina in materia per:

  • semplificare e agevolare l’ammissibilità stessa degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, rimuovendo vincoli e limitazioni che precedentemente la ostacolavano;
  • accelerare e rendere certi i tempi di rilascio dei titoli edilizi;
  • •agevolare lo svolgimento e la conclusione dei cantieri edili.

Per quanto riguarda il primo punto sono state ampliate le definizioni degli interventi di manutenzione straordinaria e di  ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione, vi è poi il superamento dei limiti che derivavano dai requisiti igienico sanitari e dalle distanze minime tra edifici, inoltre la possibilità di realizzare, contemporaneamente agli interventi di recupero, anche i lavori di ripristino che risultino indispensabili per la regolarizzazione dell’immobile, infine la riduzione dell’ammontare della
sanzione pecuniaria per le piccole irregolarità che non incidano sui parametri dell’edificio e non violino la normativa di settore che regola l’attività edilizia quando siano trascorsi 10 anni dalla loro realizzazione.
Sul secondo punto la legge rende perentori tutti i termini del procedimento, richiamando l’inefficacia dei provvedimenti assunti tardivamente, così come prevede il ricorso sistematico alla conferenza dei servizi semplificata come modalità per acquisire le autorizzazioni e gli atti di assenso delle amministrazioni diverse dal comune.
Infine, per agevolare l’attuazione degli interventi, è stata estesa la possibilità di realizzare varianti in corso d’opera senza interrompere il cantiere, così come la possibilità di richiedere la proroga della validità dei titoli edilizi, per evitare che l’approvazione dei PUG possa incidere negativamente sui processi in corso d’opera.
Un nutrito pacchetto di disposizioni, quindi, volte a promuovere i processi di qualificazione del patrimonio edilizio esistente ed orientare la ripresa di questo settore, pesantemente segnato negli anni, verso il recupero e la rigenerazione urbana.