Si è svolto la scorsa settimana il congresso di CNA Balneari Ravenna; si tratta dell’associazione in cui sono rappresentati gli stabilimenti balneari di Cervia e Ravenna iscritti a CNA. Durante il congresso è stato eletto il nuovo Comitato Direttivo, con all’interno rappresentanti di varie località balneari dell’area, ed è stato confermato presidente Bruno Borghetti.

Il nuovo Comitato è formato, oltre che dal presidente che gestisce da anni il Bagno Bruno di Pinarella di Cervia, da Gilberto Dradi (Cerviamare Cervia), Stefano Benzi (Bagno Pino Milano Marittima), Alberto Belloni (Aloha Beach Marina Romea), Laura Sillato (Finisterre Marina di Ravenna), Luca Rosetti (Bagno Tiziano Punta Marina) e Gianluca Cavalieri D’Oro (Romea Beach di Marina Romea).

All’evento ha partecipato anche il responsabile nazionale di CNA Balneari, Cristiano Tomei, intervenendo soprattutto sul ruolo della categoria nella lotta alla pandemia ed evidenziando le azioni intraprese per validare protocolli che permettano una prossima riapertura in sicurezza.

Ecco la prima dichiarazione di Borghetti:

“Da quando è nata, CNA Balneari ha rappresentato una novità nel modo di rappresentare le imprese balneari, fuori da un’immagine folcloristica e dentro il quadro dell’essere impresa; non è un caso che i nostri iscritti siano raddoppiati in pochi anni e che continuino a crescere costantemente.

La ragione è prima di tutto la coerenza: a livello locale, regionale e nazionale.

Localmente operiamo per il riconoscimento del ruolo turistico primario del nostro comparto, in collaborazione con le cooperative di gestione e con le amministrazioni pubbliche. A livello regionale siamo tra i soggetti che interloquiscono su ordinanze, bandi e decisioni rilevanti. Sul piano nazionale e in sede UE abbiamo difeso in passato, e continuiamo a farlo ora, la scelta di esclusione degli stabilimenti balneari dalla direttiva Bolkestein.”.

“Anche da Ravenna – ha dichiarato il presidente di Cna Pier Paolo Burioli, durante le conclusioni – abbiamo voluto lanciare un appello al Governo italiano perché sostenga in sede europea l’estensione al 2033 delle attuali concessioni demaniali marittime, come già approvato dai comuni di Ravenna e Cervia. Scongiurando così il rischio che la Commissione UE avvii una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese”.