Sabato 6 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 13.30, in Piazza della Libertà e nella Sala Consiliare di Piazza del Popolo a Faenza si è tenuto “CNA Green Mobility Day”, l’iniziativa organizzata da CNA Ravenna sui temi legati alla mobilità sostenibile.

Il convegno si è aperto con il saluto del Sindaco di Faenza Massimo Isola: “Ringraziamo CNA per aver organizzato questo evento – ha affermato – e averci dato l’opportunità di confrontarci su un argomento così interessante in questo periodo storico e così importante per il futuro di tutti noi. Nella transizione ecologica abbiamo una responsabilità enorme: dobbiamo riuscire a governare un processo lungo e complesso in cui non possiamo mantenere un ruolo passivo, ma dobbiamo cambiare abitudini, cultura e mentalità. Le Amministrazioni avranno il compito di investire nelle infrastrutture e soprattutto nel sensibilizzare la cittadinanza per far riflettere e meglio comprendere il tema affinché la transizione ecologica non sia un processo elitario ma un modo per ridurre le disuguaglianze. La chiave per vincere questa sfida sarà il confronto e l’ascolto delle nuove generazioni, per le quali il tema è già noto e affrontato con coscienza e preparazione”.

“CNA ha voluto fortemente questa iniziativa” hanno proseguito Cristina Griguolo, Presidente della CNA di Faenza, e Canzio Camuffo, Presidente della CNA della Romagna Faentina. “Vogliamo dare inizio a un percorso di confronto su questi temi e porci come guida e supporto per i tanti attori coinvolti in questo processo. Sarà importante trovare regole comuni e condivise attraverso un dialogo continuo tra Associazioni e Istituzioni a ogni livello, da quello locale a quello nazionale e oltre. Le risorse dei PNRR dovranno essere usate anche per la transizione ecologica, e solo col dialogo e il confronto riusciremo a gestirle con efficacia”.

Sono poi intervenuti Roberta Gabrielli di Nomisma, Antonio Lo Bosco di Energy Strategy e Claudio Lambertini di UNAE con interes­santi presentazioni sugli esperti più tecnici del tema, dalle abitudini di mobilità, mutate dalla pandemia, alla situazione attuale dei veicoli in circolazione, dalle tipologie diverse di auto elettriche all’offerta di veicoli ecologici, dai driver che guidano l’acquisto di un’auto elettrica al funzionamento delle stazioni di ricarica e molto altro.

Sono, poi, intervenuti Milena Barzaglia e Luca Ortolani, rispettivamente Assessore alla mobilità e all’ambiente del Comune di Faenza: “La transizione ecologica sarà un processo lungo e articolato, compito dell’Amministrazione è quello di agevolarlo, pianificando la mobilità e i servizi correlati, organizzando le infrastrutture e promuovendo l’interconnessione dei diversi mezzi di trasporto. Il nostro lavoro si sta già muovendo in questa direzione, con il piano urbano della mobilità sostenibile appena approvato, incentivando la mobilità elettrica e verde (anche con interventi per la ciclabilità), il trasporto pubblico e la rigenerazione urbana. Daremo il via anche all’installazione di 60 colonnine pubbliche di ricarica e introdurremo agevolazioni alla sosta per i veicoli elettrici. La transizione ecologica va vissuta come un’opportunità per tutti: Amministrazioni imprese e cittadini. È un’occasione per ripensare completamente il tessuto urbano adattandolo alle rinnovate esigenze dei cittadini.

Le conclusioni dell’iniziativa sono state affidate a Matteo Leoni: “Ringrazio tutti gli intervenuti, specialmente il Comune che ci ha ospitato in questo spazio dove si prendono scelte importanti: che sia di buon auspicio per il dibattito su questo tema che, ora più che mai, ha bisogno di una direzione chiara e interventi decisi. Siamo di fronte a un bivio: vogliamo subire o governare il cambiamento epocale che abbiamo di fronte? Come CNA abbiamo scelto di essere proattivi, strategici, pronti a gestire un processo e dare supporto a specializzazioni, competenze e know-how dei tanti attori coinvolti. La transizione verde dovrà essere un percorso strutturato e democratico, che non deve lasciare indietro niente e nessuno.

C’è, però, ancora tanta strada da percorrere, a partire dal miglioramento del processo produttivo, anche a causa dei problemi attuali con le materie prime. La domanda e il mercato stanno crescen­do moltissimo e bisogna trovare le soluzioni migliori per rispondere a questa crescita. Serve maggiore consapevolezza, attenzione ai trend e una concezione più territoriale, meno dipendente dai soggetti esterni. Le opportunità sono tante: occorre imparare a coglierle per centrare, così, gli obiettivi posti dagli accordi di Parigi”.