Welfare, previdenza, equo compenso, tutela dei pagamenti e detassazione delle spese per formazione professionale: questi sono alcuni dei punti presentati venerdì 19 giugno 2020 agli Stati Generali da CNA Professioni, a cui hanno partecipato, per il Governo, il premier Giuseppe Conte, il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli e la ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo. Per CNA Cristiana Alderighi, coordinatrice CNA Professioni e Roberto Angelini dell’Ufficio relazioni istituzionali CNA.
Dal 2015 CNA Professioni realizza un osservatorio sulle professioni della Legge 4/2013, le cosiddette professioni non ordinistiche, che coinvolge 39 professioni diverse, rientranti in tre macro-settori di servizi – per il benessere, per le persone, per le imprese – con lo scopo di facilitare la lettura di questa variegata realtà in continua evoluzione. Dall’analisi emerge una realtà che ha visto una forte crescita nell’ultimo decennio in considerazione della capacità del lavoro professionale di rispondere ai nuovi bisogni della società, delle famiglie e delle imprese e dell’essere parte dell’inarrestabile processo di terziarizzazione dell’economia. Questo mondo racchiude professionalità eterogenee e altamente qualificate, che operano in una vasta gamma di settori economici e investono risorse in formazione e che coinvolgono sempre più giovani e donne.
Una realtà importante, eppure spesso penalizzata in modo ingiustificato. Agli Stati Generali, CNA Professioni ha sottolineato che, nonostante la legge 4/13 definisce chiaramente le caratteristiche e l’ambito delle professioni non organizzate in albi e collegi, questo mondo è ancora poco conosciuto. Ne è la dimostrazione il fatto che il legislatore, pur con la palese intenzione di voler coinvolgere questi professionisti in vari provvedimenti, di fatto, facendo ricorso ad una “definizione” non adeguata del settore, li ha esclusi (es. fondo mutui prima casa, art.54 DL Cura Italia: non iscritti ad associazioni professionali presenti negli elenchi MISE; fondo di garanzia PMI).
Infine, più volte come CNA abbiamo sottolineato la necessità di individuare sedi e momenti di confronto permanenti tra le istituzioni e le principali Associazioni di rappresentanza dei professionisti. L’articolo 17 della legge 81/2017 prevedeva l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali che ad oggi non è stato ancora attivato. Abbiamo colto l’occasione per sollecitare la ministra Catalfo ed il governo per la sua apertura: anche se negli ultimi due anni la tutela dei professionisti non ordinistici ha compiuto molti passi in avanti, rimangono ancora irrisolti alcuni punti fondamentali nella costruzione di un moderno sistema di diritti e di tutele!