Nel tardo pomeriggio di martedì 13 aprile una delegazione congiunta di CNA e Confartigianato di Ravenna – composta dai presidenti Burioli e Caroli, dai responsabili di settore Salimbeni e Mazzoni e dai presidenti delle categorie interessate Zattini, Capriotti e Sigillo – è stata ricevuta dal Prefetto di Ravenna, il dott. Enrico Caterino, per affrontare in particolare i temi legati alle difficoltà delle imprese dei servizi alla persona in questa seconda ondata della pandemia.

La delegazione delle Associazioni ha ricordato come, in questa fase così difficile, le imprese abbiano fornito il loro pieno contributo economico e organizzativo per cercare di ridurre il contagio lavorando in sicurezza, rispettando scrupolosamente tutti i protocolli e le norme previste. In questi stessi mesi le imprese hanno però registrato perdite economiche pesanti, dovute alle chiusure dell’anno in corso in zona rossa, senza la possibilità di avere sostegni o aiuti sufficienti.

Ora, giunti in zona arancione, i servizi alla persona subiscono anche l’ingiusta chiusura dei confini comunali, impedendo così ad un cliente residente in un altro comune di raggiungere, anche a pochi chilometri di distanza, la sua impresa di fiducia che, naturalmente, lavorando solo su appuntamento ed in sicurezza non rappresenta certamente un pericolo di diffusione del contagio.

Le imprese dei servizi alla persona sono state e saranno sempre rispettose delle leggi ma non possono tacere la rabbia e la delusione per un provvedimento così ingiusto. Tanto più che in questi mesi hanno visto aumentare in maniera esponenziale l’abusivismo con persone non qualificate e non autorizzate che si muovono per le case senza nessun controllo, aumentando il rischio di contagio.

Il Prefetto, ha ascoltato le ragioni delle Associazioni ed ha garantito il massimo impegno dell’Istituzione, nell’ambito delle sue competenze e possibilità, nella lotta contro l’abusivismo, evidenziando i tanti controlli svolti anche di recente, e nella volontà di aiutare il mondo delle imprese dei servizi alla persona e alla comunità (acconciatura, estetica, autoriparazione ecc.) applicando in maniera compatibile con il loro lavoro le norme esistenti.