Il DPCM 26 aprile mantiene fermi i principi precauzionali da attuare nei luoghi di lavoro per garantire la sicurezza di tutte le persone, già indicati precedentemente nei diversi Provvedimenti, con alcune precisazioni ed integrazioni.
L’art. 2, in particolare, richiama il rispetto del Protocollo di regolamentazione delle misure anti-contagio sottoscritto dalle Parti Sociali in accordo con il Governo e recentemente aggiornato, mantenendo come prioritarie le misure del distanziamento sociale, di igiene delle mani.
La riapertura delle attività e la prosecuzione di quelle già aperte, richiede di mantenere alta l’attenzione per contenere la diffusione del virus negli ambienti di lavoro, considerato che dovremo convivere ancora a lungo con l’emergenza sanitaria.
Di seguito riportiamo gli step da seguire:
1) Organizzare gli spazi, le postazioni di lavoro ed i processi produttivi in modo da favorire il rispetto delle distanze di sicurezza. Prevedendo ad esempio turni di lavoro per evitare che nei locali aziendali siano presenti un numero eccessivo di persone. Utilizzare smartwork se possibile o agevolare la fruizione di ferie per diminuire i contatti e creare gruppi distinti e riconoscibili.  L’entrata e l’uscita dal lavoro dovranno avvenire in modo da non creare assembramenti al pari dell’accesso ai luoghi comuni quali bagni, spogliatoi, mense, etc.  Nelle aree in cui è più facile il rischio di avvicinamento, occorre valutare l’opportunità di schermature che riducono i contatti.
2) Igiene delle mani: rendere disponibili soluzioni alcoliche per il lavaggio delle mani sia del personale ma anche per i clienti. Nei servizi igienici devono essere sempre disponibili sapone e salviette di carta monouso.
3) pulizie igiene ambientale: Assicurare una pulizia giornaliera (nel caso degli esercizi commerciali almeno 2 volte al giorno) e la sanificazione periodica di locali, ambienti, servizi igienici, postazioni di lavoro, attrezzature utilizzando ipoclorito di sodio allo 0,1 % o etanolo almeno al 70%. In particolare, a fine turno effettuare la pulizia e sanificazione di tastiere, schermi touch, mouse, maniglie, interruttori e tutte le parti che vengono toccate frequentemente.  Vicino a sistemi di pagamento ed apparecchiature touch devono essere disponibili sistemi per la disinfezione. Prima dell’apertura è consigliabile in aggiunta alle normali pulizie una sanificazione straordinaria degli ambienti di lavoro delle postazioni e delle aree comuni ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020.   Particolare sanificazione andrà effettuata in caso di presenza di persona positiva al virus. Ricordiamo che sono ritenute adeguate le procedure che prevedono pulizia accurata con acqua e detergenti e sanificazione utilizzando ipoclorito di sodio 0,1% o etanolo almeno al 70%.
4) Informazione al personale ed ai clienti: con le modalità ritenute più opportune occorre informare il proprio personale, ma anche la clientela, della necessità di mantenere sempre la distanza interpersonale di almeno un metro, sulle regole di igiene delle mani (ad esempio collocando un cartello vicino al lavabo o in prossimità dei dispenser di soluzioni alcoliche) e respiratoria. Il nuovo DPCM prescrive inoltre a chiunque abbia sintomatologia da infezione respiratoria e febbre > di 37,5 di rimanere al proprio domicilio e chiamare il medico, quindi, non solo per i lavoratori. Evitare strette di mano ed abbracci, non toccare occhi bocca naso con mani non ben lavate.
I lavoratori devono essere informati anche della procedura da attivare nel caso in cui si trovassero nella condizione di contatto stretto con persona positiva al virus. Qui è disponibile una serie di cartelli che possono essere utilizzati come strumenti informativi.
5) Il personale potrà essere sottoposto a misurazione della temperatura corporea nel rispetto della privacy vigente; Non è inoltre consentito l’ingresso a chi abbia avuto contatti negli ultimi 14 giorni con persone positive al virus o provenga da zone a rischio. I lavoratori positivi al Covid-19 potranno rientrare in azienda previa certificazione medica della negativizzazione del tampone.
6) Ridefinire le modalità di accesso di clienti e dei fornitori esterni (corrieri, manutentori…). Prevedere percorsi e tempistiche (es. appuntamenti) in modo da evitare gli assembramenti e occasioni di contatto con il personale e tra le persone. Anche ampliando le fasce orarie.   Accessi scaglionati: in locali fino a 40 metri quadrati, può accedere una persona alla volta oltre a 2 operatori. Nei locali più grandi l’accesso deve essere gestito per garantire il distanziamento e se possibile definire percorso di andata e ritorno. A tutti i fornitori (Corrieri, imprese di pulizie, manutentori…) viene richiesta l’adozione del “Protocollo sicurezza anti contagio” ed il rispetto delle regole di igiene, in particolare il distanziamento sociale e l’obbligo di utilizzo di mascherina chirurgica.
7) Dispositivi di protezione individuale: esistono 3 tipologie di mascherine  
FFP2/FFP3: è un dispositivo di protezione individuale e protegge chi la indossa. Se indossate correttamente seguendo le istruzioni proteggono adeguatamente.  Meglio senza filtro per proteggere anche gli altri. Tali DPI devono aver marchio CE oppure devono essere state validate da INAIL
Mascherina chirurgica: non ha la funzione di proteggere chi la indossa ma protegge gli altri dagli starnuti o colpi di tosse di chi la porta. Se tutti la indossano ciascuno protegge l’altro. Anche tali mascherine devono avere marcatura CE oppure devono essere autorizzate dall’Istituto Superiore di Sanità.
Mascherina per la collettività: non è un DPI né un DMC e può essere utilizzata dalla popolazione ai fini di contenere la diffusione del virus. 
Nel caso di distanza interpersonale minore di un metro e se non siano possibili altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine (DMC e DPI) e dei dispositivi di protezione necessari in base ai rischi dell’attività (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici ecc.).
È previsto, inoltre, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina chirurgica.
8) Il Medico Competente ha un ruolo di particolarmente importante in questa emergenza.  Collabora alla definizione delle misure di prevenzione dell’azienda e per le informazioni da fornire ai lavoratori. Si parla spesso di screening ai lavoratori, segnaliamo che si tratta di un tema da valutare con molta attenzione coinvolgendo il Medico Competente Aziendale. 
Particolare attenzione dovrà, inoltre, essere dedicata con il Medico Competente alla valutazione dei soggetti fragili anche in relazione all’età.
9) Il protocollo prevede la costituzione di un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole per il contrasto alla diffusione del virus, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali dei Rappresentanti dei lavoratori. In relazione alla specificità del modello della sicurezza nell’artigianato, l’applicazione e la verifica delle regole per le riaperture per le aziende che aderiscono ad EBER, avverrà attraverso il coinvolgimento degli Organismi Paritetici Territoriali e contestualmente degli RLST e dei rappresentanti delle Parti Sociali.