Care Associate e cari Associati,

con la Conferenza Stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di domenica sera e il DPCM del 26 aprile è stata avviata la cosiddetta “Fase 2”.
Come CNA abbiamo espresso la nostra contrarietà al programma di riapertura annunciato e stiamo sollecitando tutti i rappresentanti delle Istituzioni, a iniziare dal Governo, affinché intervengano e lo modifichino.
È possibile anticipare l’apertura di tutte le attività, in quanto l’origine delle chiusure forzate di molte aziende (i “famosi” codici Ateco!) sono avvenute per decreto a causa dell’esplosione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.
Pensiamo alle attività artigiane dell’acconciatura, dell’estetica, della ristorazione, e gli esercizi pubblici. Si è detto di far aprire queste attività il 1° giugno.
Questo è inaccettabile!
Ora, i dati ufficiali, che prontamente vengono diffusi quotidianamente dal Ministero della Salute, ci mostrano un significativo miglioramento costante della curva epidemiologica.
Questo importante risultato non va vanificato col “liberi tutti”, tutt’altro! Va preservato e rinforzato!
Proprio a tal proposito le Parti Sociali e lo stesso Governo, hanno rivisto e aggiornato il Protocollo Sicurezza iniziale del 14 marzo, con la sottoscrizione del Protocollo Sicurezza del 24 aprile. Inoltre sono stati definiti Protocolli settoriali, ed altri ne verranno definiti, per regolamentare il contenimento della diffusione del Covid-19.
Come viene dichiarato da tutti, superando i codici Ateco, è fondamentale riaprire le aziende che riescono a garantire l’applicazione delle regole, delle norme, dei protocolli e delle linee guida necessarie al contenimento della diffusione del virus.
Ci sono le condizioni perché tutte le aziende possano riaprire senza un cronoprogramma così penalizzante, magari non a pieno regime, magari con alcune regole più restrittive, magari esclusivamente su appuntamento, ecc.
Anziché questa sensibilità e queste attenzioni da parte del Governo abbiamo colto delle “distrazioni”.
Intanto, visto che la chiusura delle attività è stata forzata per decreto, è necessario che venga riconosciuto un ristoro a fondo perduto per tutte le imprese che hanno subito una riduzione dei ricavi.
Ancora, viste le differenze di trattamento inspiegabili ricevute dagli artigiani col Decreto CuraItalia, è necessario che si recuperi in merito al credito d’imposta per risarcimento degli affitti dei laboratori artigiani (C/3), clamorosamente esclusi dal provvedimento.
E ancora, visto l’art. 42 sempre del CuraItalia le imprese si aspettano che i lavoratori che dovessero contrarre il virus non siano posti in infortunio, con tutto quel che ne consegue, bensì in malattia. Sembra “normale” come aspettativa: il virus è una malattia! 
E ancora di più, visto il Decreto Liquidità, le imprese si aspettano procedure e tempi certi per avere quella liquidità necessaria per far fronte a questa situazione.
In più le imprese si aspettano anche provvedimenti che penalizzino tutti coloro che bloccano i pagamenti pur avendo i soldi in banca.
Di contro, invece, abbiamo ricevuto tanta nuova burocrazia!
Burocrazia che sta asfissiando le imprese, le persone, tutti noi!
In Italia fra norme nazionali e regionali superiamo quota 160.000. Gli altri paesi europei viaggiano sotto le 10.000!
Per stare alla situazione del momento, in Italia abbiamo diversi comitati speciali, task-force, con centinaia di esperti per affrontare l’emergenza Coronavirus.
Ogni giorno vengono prodotti puntualmente decreti, ordinanze, regolamenti, circolari esplicative.
Con un linguaggio a tratti incomprensibile e continui rinvii ad altre norme.
Chi può orientarsi in questo delirio?
Ci aspettiamo che si comincino a varare leggi che ne aboliscano tante altre o che ne semplifichino tantissime altre ancora! 
Per la cronaca, da quel fatidico 25 febbraio quando ha avuto inizio questo calvario, come CNA di Ravenna, Vi abbiamo inviato 40 newsletter per tenervi informati, abbiamo studiato tutti quei provvedimenti per darvi almeno il sollievo da gran parte di quella burocrazia cattiva, Vi abbiamo dato tutta quell’assistenza necessaria per organizzare al meglio le vostre aziende.
Lo abbiamo fatto senza conoscere sabati né domeniche, e continueremo a farlo, instancabilmente, perché ci crediamo, perché è la nostra mission, perché Voi siete persone e aziende che meritano l’attenzione massima da parte della Vostra Associazione!
La CNA, state certi, non smetterà mai di preoccuparsi di Voi! La CNA non smetterà mai di condurre tutte le battaglie giuste per le imprese, al fianco delle Imprese!
E quella della riapertura delle attività è una di quelle battaglie!
Di questo state certi!

 

Il Direttore CNA Ravenna
Massimo Mazzavillani

Il Presidente CNA Ravenna
Pierpaolo Burioli