Il 24 giugno 2021 la Presidente di CNA Impresa Donna – Nicoletta Cirelli ha partecipato all’evento “Mamme fuori mercato” organizzato da SOS Donna Centro antiviolenza di Faenza.

“Nel nostro Paese le donne subiscono discriminazione se intendono progettare una gravidanza, subiscono la riduzione del salario percependo fino al 25% in meno rispetto ad un lavoratore di sesso maschile (impegnato a pari titolo) ed automaticamente sono fuori mercato se hanno figli minori, specie se a proprio carico.” Sono questi i temi su cui è stata aperta una riflessione dopo la proiezione del cortometraggio “Mamme fuori mercato”, scritto e diretto dalla regista Pj Gambioli.

Sono intervenute durante la serata: Raffaella Meregalli, operatrice del centro antiviolenza SOS Donna di Faenza; Sonia Alvisi, Consigliera di parità effettiva della Regione Emilia-Romagna e consulente del lavoro; Livia Bertocchi, welfare community manager de La BCC Ravennate, forlivese e imolese; Nicoletta Cirelli – Presidente CNA Impresa Donna Ravenna; Paola Tampieri – responsabile qualità e ambiente – e Vittoria Graziani – responsabile comunicazione – di Tampieri Financial Group S.p.a.; Mirella Paglierani, presidente di Gemos Coop. Sociale.

Era presente all’evento Cristina Griguolo, neo Presidente della CNA comunale di Faenza.

Nicoletta Cirelli ha parlato delle attività sviluppate dal CID per la valorizzazione, il sostegno e la promozione della cultura d’impresa al femminile citando alcuni esempi che vanno nella direzione di un superamento delle disuguaglianze. Tra questi l’attività sviluppata con i CNA Giovani Imprenditori l’anno scorso, in piena emergenza, che ha visto la costituzione di un gruppo di lavoro misto composto da imprenditrici e imprenditori genitori per parlare di conciliazione, lavoro e genitorialità al fine di presentare alle amministrazioni locali proposte concrete trattando la tematica insieme. Ha dichiarato la Presidente CID durante la serata “Non possiamo fare a meno di evidenziare che ci sia ancora un problema di bilanciamento tra i carichi domestici e la vita professionale con una diversa ripartizione dei compiti tra i generi quasi sempre a discapito delle donne. Questo si sente particolarmente nelle piccole imprese in cui la struttura organizzativa può essere minima. Nel periodo della pandemia è emersa ulteriormente questa problematica che tradizionalmente viene considerata “femminile” e che incide sul lavoro delle donne ma su cui stiamo lavorando al fine di arrivare ad un cambiamento prima di tutto culturale anche tramite soluzioni concrete.”