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Piadina romagnola, disciplinare Igp apre a nuove varianti: ammessi farro, latte, miele e olio di semi di girasole

Cambia il disciplinare degli ingredienti per la piadina romagnola Igp con un’apertura alle varianti che comprendono ulteriori materie prime oltre alle tradizionali farina, acqua, sale, strutto o olio.
D’ora in poi anche quelle realizzate con farine di farro, latte vaccino, miele di fiori e olio di semi di girasole potranno ambire al riconoscimento del marchio.
Ad annunciare l’evoluzione del disciplinare approvato nel 2014, il Consorzio di promozione e tutela della piadina romagnola in una conferenza stampa al cinema Fulgor di Rimini.
L’aggiornamento del disciplinare “nasce dalla necessità di far entrare nel Consorzio altri produttori di piadina del territorio, i quali, nell’ingegneristica di produzione, hanno questi ingredienti diversi dal disciplinare. Sono comunque ingredienti storici”, spiega a margine dell’evento il presidente del Consorzio Alfio Biagini, “perché bisogna presentare delle motivazioni storiche sugli ingredienti”, che sono stati “accettati dal Ministero e dalla comunità europea”. “Chi vuole fare la piadina romagnola” a marchio Igp, ricorda Biagini, “può farla solo in Romagna e solo con il disciplinare” che così “protegge l’economia del territorio”.
Un prodotto bandiera del territorio, che continua ad aumentare le sue vendite. E di conseguenza anche la produzione: nel 2022 sono state sfornate 23.756 tonnellate di piada IGP, per un valore di 34 milioni di euro. In nove anni un incremento del 251%.

Per info sul Consorzio Piadina Romagnola IGP e ottenere la certificazione IGP della propria piadina qui il link del sito: Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola IGP

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