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Rapporto Nautica CNA: per la crescita fondamentali le Pmi

Rapporto Nautica CNA: per la crescita fondamentali le Pmi

L’incontro è stata l’occasione per presentare l’ottava edizione del rapporto CNA:  “Dinamiche e prospettive di mercato della filiera nautica da diporto”.

Il rapporto indaga le complesse dinamiche economiche e relazionali che caratterizzano il settore, mettendo in risalto la prospettiva spesso trascurata delle piccole e medie imprese e delle imprese artigiane, che costituiscono un pilastro fondamentale di questa filiera.

Il mercato nautico, orientato sempre più alla sostenibilità, alla digitalizzazione e all’esperienza del consumatore, ha registrato un aumento della produzione di quasi il 20% rispetto alla fine delle 2021. Il settore, quindi, si conferma come robusto, con una crescita avviata nel 2014 e rallentata solo nel 2020 per la pandemia. In aumento anche la vendita all’estero dell’industria nautica italiana, con un incremento del 13,3%, soprattutto verso Paesi extra europei. Questo sottolinea il prestigio internazionale delle imbarcazioni italiane, celebrate per la qualità e l’eccellenza del Made in Italy.

Mario Mainero, presidente di CNA Nautica Nazionale, ha ribadito che “il ruolo dell’associazione deve essere quello di promuovere incontri tra le imprese e gli esperti per comprendere l’evoluzione del mondo e della società, permettendo a tutto il settore di operare con maggiore consapevolezza, arrivando anche ad anticipare le richieste dei nostri clienti”.

“Se è vero che il settore è in salute – ha proseguito – non poche sono le criticità che ne ostacolano un ulteriore sviluppo. In tema di concessioni demaniali, le imprese auspicano una modifica della normativa, in modo da restituire maggiori certezze e futuro; la valorizzazione del territorio e delle potenzialità, attraverso bandi, investimenti, incentivi, forme di detassazione; più formazione finalizzata anche al reperimento di nuove risorse umane da inserire in azienda o per il ricambio generazionale, permettendo ai giovani di avvicinarsi alla nautica già dalle scuole secondarie, inserendola tra le materie degli istituti tradizionali e promuovendo gli istituti nautici nelle zone costiere, oltre a sostenere le imprese che assumono per abbattere in parte il costo del lavoro. Occorrono, inoltre, semplificazione e sburocratizzazione delle procedure più accentuate, che si accompagnino a un dialogo interistituzionale costante e a un confronto tra enti territoriali e attività locali. È necessario favorire – ha concluso Mainero – processi aggregativi tra le imprese del settore, anche con strumenti mirati, finalizzati al sostegno delle reti e delle collaborazioni”.

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