Come costruire una strategia per l’internazionalizzazione su basi solide

A volte potrebbe succedere che un’azienda si trovi a dover fare una scelta obbligata per sopravvivere perché opera in un mercato ormai saturo, poiché delineato dai confini geografici del Paese in cui è nata.

Altre volte internazionalizzare potrebbe essere anche una vetrina per attirare investitori esteri o addirittura vendere l’impresa a player disposti a pagare di più che nel mercato in cui l’azienda è nata.

In altri casi l’imprenditore intravede nuove opportunità non solo nell’apertura di nuovi mercati sfruttando la disponibilità di incentivi e di occasioni di crescita, ma anche nello spostare un’intera linea produttiva dell’azienda in paesi UE ed EXTRA-UE.

Sono Paesi che col tempo hanno acquisito un know how di tutto rispetto e che ora sono in grado di produrre con la stessa garanzia di qualità del Made in Italy ma con un costo di gestione e di manodopera inferiore.

Il compito di un imprenditore è quello di sfruttare a vantaggio della propria azienda ogni risorsa che il mercato gli mette a disposizione e questa potrebbe essere un’occasione d’oro.

Qualunque siano le ragioni, è necessario decidere le strategie di business e non lasciare spazio all’improvvisazione.

Internazionalizzare un ramo d’azienda è un obiettivo molto complesso e richiede di progettare l’espansione commerciale tramite:

  • la costituzione di nuove società estere, di Joint-venture e la ricerca di partner commerciali e fornitori;
  • la redazione di un Business Plan ambizioso ma concreto, e che consenta di valutare la fattibilità del progetto in ogni fase;
  • una fase di Start-Up che getti delle solide basi sulle quali si reggerà il futuro dell’azienda;
  • un’analisi attuale della forza economica dell’azienda.

Infatti internazionalizzare potrebbe non essere un affare per tutti: purtroppo alcune PMI soffrono di una carenza di risorse economiche e avrebbero bisogno di riorganizzare l’azienda prima di aggredire un nuovo mercato.

Il rischio è quello di perdere motivazione e fiducia al primo problema e non avere le risorse o l’organizzazione per ripartire e raggiungere gli obiettivi prefissati.

Senza alcun dubbio, per questi e per altri motivi, approcciarsi a un nuovo mercato senza avere delle basi solide e senza affidarsi a professionisti può essere complicato o addirittura pericoloso.

Un professionista conosce in modo specifico e dettagliato il contesto sociale e ambientale, le leggi e il sistema fiscale e amministrativo in cui andrà ad operare l’azienda che intende internazionalizzare.

Avere al proprio fianco un partner competente e preparato non solo può aiutare ad individuare il Paese più adatto alle esigenze dell’azienda ma anche a decidere le strategie da intraprendere per inserirsi nel nuovo contesto nel modo più rapido e profittevole possibile.