Intervista al Responsabile Nazionale CNA Federmoda Antonio Franceschini

Qual è la situazione attuale del settore moda?

Il 2020 è stato un annus horribilis per il sistema produttivo italiano, per l’artigianato e le micro e piccole imprese (dati Centro Studi CNA). Analizzando le contabilità di 12mila imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro emerge che l’80,8% delle imprese della manifattura e dei servizi ha registrato una perdita media del fatturato del 27,2% rispetto al 2019. Nel sistema moda, l’85,8% delle imprese ha perso in media il 31,7%. Il settore sta pagando pesantemente gli effetti della crisi pandemica. Si parla di almeno 30 miliardi persi, con picchi aziendali che superano il 50%,

Come sta andando il mercato interno e le esportazioni?

Il mercato interno, stando alle analisi, ha chiuso il 2020 con un calo del 38,3% e anche i primi mesi del 2021 hanno mantenuto questa tendenza. I saldi invernali non hanno portato benefici, si stima un crollo di oltre il 40% nel mese di gennaio 2021 sullo stesso mese del 2020 e anche febbraio il calo è continuato con un meno 23%. Sul digitale (dati Osservatorio Export Digitale della School of Management del Politecnico di Milano), l’export è calato del 9%.

Come le imprese possono riposizionarsi con il digitale e quale sarà il ruolo del digitale nel periodo post covid?

Il digitale è il futuro. Sarà necessario implementare la digitalizzazione delle imprese adottando strumenti per favorire le connessioni attraverso piattaforme web (b2b, b2c, videoconferenze, presentazioni, video, sfilate, eventi in streaming).

Quali azioni ha messo in campo da CNA Federmoda?

CNA Federmoda, dal primo lockdown, ha avviato una interlocuzione con il Governo.

Abbiamo chiesto risorse a fondo perduto sulla perdita registrata sul fatturato 2020 rispetto al 2019, l’estensione a tutto il 2021 della CIG straordinaria e FSBA senza oneri a carico delle imprese e prolungamento contratti a termine senza causale; allungamento dei termini dei finanziamenti Covid-19 da 6 a 10 anni e riduzione aliquota IVA sui prodotti. Chiediamo contributi tesi a introdurre in azienda nuove competenze professionali relative a digital marketing o social communication e advertising e a temporary export manager. Chiediamo di innalzare l’aliquota di agevolazione prevista dal credito d’imposta per investimenti in innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, incrementandone i massimali.

Abbiamo poi avviato azioni dirette di promozione e comunicazione realizzando WeLoveModaInItaly Digital per supportare le imprese con prodotto finito sui mercati internazionali mentre a breve sarà lanciata la versione aggiornata del portale MoodMarket – manifattura italiana dedicato a facilitare le relazioni tra imprese lungo la filiera e creare opportunità di relazioni commerciali soprattutto per chi opera in conto terzi o realizza componenti per le collezioni moda.