Gli autotrasportatori non riescono a trovare autisti

Le imprese di autotrasporto merci e persone si trovano in una situazione di difficoltà crescente, a causa della carenza di autisti che ha assunto, ormai, le caratteristiche di un’emergenza strutturale. L’impossibilità di trovare autisti per i veicoli di trasporto persone e merci preoccupa sempre più e potrebbe causare a breve la notevole diminuzione di autoveicoli utilizzabili e del numero di viaggi effettuati. Reperire autisti in possesso di tutti i requisiti richiesti, patenti e certificati di qualificazione CQC e ADR per le merci pericolose, per la conduzione di mezzi pesanti è uno sforzo ormai impossibile. Un problema che coinvolge tutto il territorio nazionale e che riguarda la necessità attuale di reperire 17mila autotrasportatori. Nel recente passato la mancanza di autisti italiani era stata, in qualche modo, compensata dalla disponibilità di autisti stranieri, ma anche questa soluzione si sta affievolendo sempre più, accentuata inoltre dalle recenti minacce di rientro al paese di origine a causa dell’introduzione dal 15 ottobre del Green Pass. La prospettiva, inoltre, a parere di FITA CNA è ancora più preoccupante: nel prossimo decennio il settore registrerà un notevole numero di pensionamenti che non può essere compensato da un auspicato ricambio generazionale, basti pensare che il 60% degli autisti attualmente in attività ha più di 50 anni. CNA e Legacoop Emilia Romagna, con la consapevolezza che la logistica di merci e persone occupano nel territorio regionale un ruolo economico di primo piano, hanno richiesto all’Assessore Regionale Colla l’apertura di un tavolo di confronto per elaborare strategie e progetti utili e condivisi per risolvere i problemi di organico delle imprese dell’autotrasporto. Sono, infatti, necessarie sia risorse da destinare a contributi per il conseguimento delle Patenti professionali sia contributi per la formazione sia ricerca del personale e fondi per far conoscere il mestiere a giovani che non riescono a trovare un lavoro o devono riconvertire la loro attività. Non si dovrà trascurare qualsiasi progetto che possa sostenere le imprese nell’arduo tentativo di trovare conducenti professionali ed i lavoratori a riscoprire le potenzialità anche economiche di un mestiere che negli anni, in virtù del progresso tecnologico degli autoveicoli, è migliorato notevolmente e che durante il lockdown ha tenuto insieme l’Italia garantendo la consegna delle merci essenziali e la mobilità delle persone. CNA FITA ritiene necessario avviare tutte le iniziative utili ad invertire questa incresciosa tendenza che potrebbe causare notevoli difficoltà all’intera economia o addirittura bloccare la ripresa economica del Paese che sta già facendo i conti con gli aumenti fortemente speculativi delle materie prime e dell’energia.