Servono orizzonti chiari e precisi e una programmazione a lungo temine

 

CNA, insieme alle realtà ravennati che, a vario titolo, animano il settore offshore ed energia, ha elaborato e sottoscritto un documento di osservazioni al PITESAI (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), inviato al Ministero della Transizione Ecologica.

Si tratta di un’elaborazione del Tavolo delle Associazioni, condivisa dalla Camera di Commercio di Ravenna, dalle organizzazioni sindacali di settore e dall’Associazione ravennate degli operatori Offshore (Roca), con l’obiettivo unanime di tornare a una pianificazione di medio/lungo termine delle attività con tempi e regole certe, che permettano alle imprese di poter lavorare in un quadro chiaro, ponendo fine al limbo di incertezze interpretative e rinvii in cui il comparto è precipitato da oltre due anni.

Associazioni di impresa, organizzazioni sindacali ed enti pubblici, condividono la convinzione che l’upstream rappresenti una attività industriale di primaria importanza in cui il territorio è all’avanguardia nel mondo. L’Emilia-Romagna conta quasi mille aziende che occupano più di diecimila addetti e generano indotto per oltre centomila lavoratori. In particolare, la città di Ravenna concentra il 29% dell’occupazione regionale del settore: qui la storia dimostra che è possibile un equilibrio fra piattaforme, rispetto dell’ambiente e del turismo. Ravenna si è distinta anche in ambito nazionale ed internazionale per i livelli e i ritmi di sviluppo delle energie rinnovabili – fotovoltaico, biomasse, biogas e possibili evoluzioni verso il biometano – compresi, da ultimo, i parchi eolici offshore. L’attuale situazione di crisi non consente incertezze: il gas naturale, la fonte fossile più pulita, riveste un ruolo di primo piano ed imprescindibile nella decarbonizzazione e nella strategia energetica del Paese e va utilizzata prima la produzione nazionale dell’importazione, perché meno impattante per l’ambiente. In parallelo, la transizione dalle energie fossili a quelle rinnovabili e sostenibili è la sfida indiscussa di maggior rilievo che l’Europa deve perseguire fin da ora e nei prossimi decenni, con impegno e determinazione, delineando comuni obiettivi, vincoli, programmi e allocandovi come già delineato importantissimi investimenti condivisi tra i vari Stati. “Sono convinto che le competenze che il comparto energetico italiano e il distretto di Ravenna hanno sviluppato negli anni in materia di tecnologie energetiche, efficienza, circolarità, riduzione degli impatti, resilienza dei sistemi e maggiore autosufficienza – ovvero i principi di sostenibilità che guidano la transizione energetica – possano diventare gli elementi chiave della ripresa italiana basata su lavoro e innovazione” afferma il Presidente della CNA di Ravenna Pierpaolo Burioli. “Auspico, infine, che il comparto di Ravenna venga tenuto nella dovuta considerazione nell’ambito del PITESAI e che gli stakeholder locali vengano ascoltati e coinvolti attivamente al momento di assumere decisioni vincolanti per il futuro sviluppo, locale e nazionale”.