Consegnate le aree e avviate le attività propedeutiche all’allestimento

Si è svolta alcuni giorni fa la cerimonia per la consegna delle aree e l’avvio delle attività propedeutiche all’allestimento dei cantieri per “Ravenna Port Hub”.
In occasione della cerimonia, sono intervenuti per la Regione Emilia-Romagna l’Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio, Andrea Corsini, per il Comune di Ravenna il Sindaco Michele De Pascale, per la Capitaneria di Porto il Comandante Giuseppe Sciarrone, e per l’autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale il Presidente Daniele Rossi.

La misura, finanziata anche con risorse europee del Por Fesr, è stata possibile grazie alle novità normative introdotte a fine dicembre 2020 nella legge regionale che disciplina il settore (la numero 1 del 2010, “Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato”) inserendo la possibilità della Regione di intervenire per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei processi produttivi aziendali, nonché sostenere la produzione innovativa quale modalità di lavoro che nasce dalla fusione tra cultura digitale e produzione manifatturiera.
Dei 248 progetti presentati di cui 230 finanziati, oltre 200 domande provengono dal sistema associativo Emiliano Romagnolo. Il volano innescato dalle risorse messe in campo dalla Regione ha generato investimenti per 27 milioni, 215 nuove assunzioni.
Sono stati finanziati progetti innovativi finalizzati a introdurre le più moderne tecnologie digitali necessarie per accrescere l’efficienza dei processi produttivi e aziendali interni, anche nell’ottica della riduzione degli impatti ambientali delle produzioni, e a rafforzare il loro posizionamento all’interno della catena del valore delle filiere di appartenenza. Un grande successo anche per CNA Ravenna che ha visto protagonista alla conferenza stampa Antonella Solaroli titolare dell’impresa Donna Esse  di Faenza in qualità di aggiudicataria del contributo.
Nel suo intervento ha ringraziato la Regione che attraverso la concessione  del contributo ha consentito alle imprese artigiane di fare un passo verso il futuro, trasformando grazie all’innovazione
il ruolo dell’impresa nel settore della moda da subfornitore a partner.
“La valorizzazione del Made in Italy passa degli investimenti” ha affermato Antonella Solaroli: “chiunque nel mondo può produrre un capo d’abbigliamento per il made in Italy la differenza la fa il come viene realizzato”.
Questo è possibile solo proseguendo con gli investimenti sia riguardo all’efficientamento delle linee produttive che alla formazione continua del personale operante.