Un omaggio collettivo a Ravenna e al Sommo Poeta, ispirata alla sostenibilità, da un’idea di Regenesi

Tra le tante iniziative per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri troviamo anche un’esperienza nuova e originale, la costruzione di un’opera artistica collettiva per la città e della città, ispirata ai valori della sostenibilità, che coinvolge l’intera cittadinanza.

Nel 2019 l’Assessore al Turismo del comune Giacomo Costantini, si è rivolto a Regenesi per realizzare questa opera senza precedenti, e Regenesi ha risposto all’appello del Comune coinvolgendo una designer e architetto di fama internazionale, Luisa Bocchietto. La scelta è ricaduta su di lei perché era importante scegliere una figura di alto profilo, che sposasse a pieno gli ideali e gli obiettivi del progetto.

Regenesi, azienda nata nel 2008 secondo i principi dell’economia circolare, si dedica alla rigenerazione di materiali di post-consumo trasformandoli in oggetti e accessori moda dal design innovativo e completamente sostenibile. Nata da un’idea dell’imprenditrice Maria Silvia Pazzi, l’azienda rappresenta oggi un’eccellenza del Made in Italy nella produzione di accessori moda e oggetti per la casa e l’ufficio interamente realizzati con materiali di scarto industriale. E proprio per questi valori e ideali il Comune di Ravenna ha scelto Regenesi per il suo omaggio al Sommo Poeta,

Dalla collaborazione tra Luisa Bocchietto, Regenesi e il comune di Ravenna è nata “Un alloro per Dante”, una grande corona di rame – collocata nei Giardini Pensili del Palazzo della Provincia a Ravenna – in cui sono presenti 1423 fessure (un decimo degli endecasillabi di tutta la Divina Commedia), destinate ad accogliere altrettante foglie in rame.
Ognuno può inserire la propria foglia dove e come desidera, diventando, così, parte attiva e integrante dell’opera artistica.
Ma come procurarsi la foglia? La foglia in rame fa parte di un portachiavi, realizzato in pelle rigenerata e decorato con la grafica che contraddistingue tutto il progetto: la foglia e le stelle, simboli per Dante della vita terrena e ultraterrena. Tra le “foglie” che compongono il portachiavi c’è anche quella in rame, che va staccata per essere collocata nell’opera.

“Il nostro obiettivo era dare alla cittadinanza un’occasione di condivisione, di sentirsi parte di un’opera intimamente legata alla nostra città. Volevamo creare un’esperienza di arricchimento, uno scambio alla pari in cui i cittadini donano qualcosa alla città e in cambio ricevono non solo un oggetto, ma un ricordo tangibile in linea con tutti i nostri principi – ci spiega Maria Silvia Pazzi.

Al fianco dell’opera è stata realizzata anche una linea di prodotti, oggetti versatili creati con materiali rigenerati e riciclati e a loro volta riciclabili. “Per noi resta fondamentale il concetto di sostenibilità e artigianalità del prodotto: sia l’opera sia tutta la collezione sono realizzati interamente in Italia, a filiera corta, fatti a mano e con materiali di recupero”