L’abusivismo un danno grave

Dopo la morte a Maranello della 35enne Samantha Migliore a causa di un trattamento estetico al seno (in realtà sanitario) eseguito in casa da una persona che esercitava abusivamente si è riaperto un dibattito un po’ scomposto sul ruolo del mondo dell’estetica.

Mettiamo le cose in chiaro: gli operatori professionisti sono in possesso di abilitazione conseguita a seguito di un lungo percorso di qualifica professionale e sono sottoposti a rigidi controlli sanitari proprio a garanzia dei clienti.

Confondere le realtà dei centri estetici professionali con chi opera abusivamente a domicilio, quindi senza garanzia di igiene e sicurezza, è un grave errore. Troppo spesso, inoltre, certa stampa aggiunge ironia non richiesta sulle “estetiste” che oggi sono stanche di dover combattere da una parte contro un abusivismo montante e dall’altra contro un’immagine stereotipata che dimentica lo studio, la professionalità, l’impegno di una professione con la “P” maiuscola.

Il mondo del benessere è ricco di opportunità e novità, in continua evoluzione: chi lavora in questo mondo regolarmente offre professionalità e competenza, affrontando grandi sfide che sono quelle della bellezza, della cura e del benessere della persona. Ma l’esistenza di imprese regolari è costantemente minacciata dalla concorrenza sleale e dall’illegalità; diventata ormai una vera e proprio emergenza.

Spesso vengono addirittura proposti trattamenti di “chirurgia estetica” da persone non qualificate, operatori abusivi che nulla hanno a che fare con le professioni legate al benessere o alla sfera medica: vengono ad esempio somministrate ai clienti iniezioni di dispositivi medici, non cosmetici, che possono avere conseguenze gravi se eseguite senza la necessaria preparazione o con l’utilizzo di prodotti di scarsa qualità.

CNA è impegnata nella lotta all’abusivismo e vuole lanciare ancora una volta un messaggio forte in difesa della legalità.

Per questo noi pensiamo, in primis, che occorra puntare sulla sensibilizzazione dei consumatori, perché prendano coscienza dei rischi per la salute che si corrono nell’affidarsi nelle mani di coloro che si improvvisano operatori del settore. Si devono, inoltre, promuovere maggiori controlli (e attività di intelligence) da parte degli organi preposti. Infine, bisogna promuovere una immagine positiva del settore e del lavoro regolare, che offre professionalità e competenza, operatori attenti e formati, prodotti selezionati, tecniche all’avanguardia e certificate, attrezzature sterili in ambienti sani e igienicamente idonei.